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Il dizionario dei paesaggi di confine

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Uno degli aspetti più interessanti del lavoro che abbiamo svolto riguarda il linguaggio, perché le parole, sappiamo bene, hanno un peso fondamentale. Le parole permettono di incontrare, permettono di comunicare, ma possono a volte dividere, separare. Quindi, immaginando la concreta realizzazione di strumenti che potessero favorire una cultura del confine e del paesaggio di confine, abbiamo voluto creare una sorta di laboratorio espressivo sulle parole e abbiamo con i nostri studenti creato un dizionario dei paesaggi di confine.

Ovviamente è un dizionario libero, quindi i ragazzi hanno scelto le loro parole, hanno scelto parole che potessero essere in base alle loro proposte o lemmi concreti. Quindi, per esempio il mercato o per esempio la strada, oppure concetti, quindi pensiero astratto. È uscito un lavoro molto interessante che spesso attinge alle esperienze di studio dei ragazzi, ma ancor più spesso dalle esperienze personali.

Ed è stato un lavoro importante perché ovviamente noi abbiamo dato delle indicazioni molto semplici; quindi, abbiamo cercato di soltanto guidarli e non vincolare lì e i concetti che loro hanno scelto attraversano ampiamente la complessità che noi viviamo. Tra le parole che tra l’altro hanno proposto ci sono anche dispositivi di confine. Ricordo uno, per esempio, le pietre d’inciampo. La pietra d’inciampo è un dispositivo simbolico, sicuramente è un oggetto materiale, è un’installazione artistica ed è materialmente un confine perché si trova sulla soglia di una casa di un’abitazione; quindi, è anche un oggetto che delimita e al tempo stesso consente l’attraversamento.

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