Vai al contenuto

Quartiere

    Emilio Zanzi

    Settore della città che si individua e identifica all’interno del tessuto urbano per le sue connotazioni e le sue funzioni salienti, siano queste topografiche, storiche, commerciali, residenziali, industriali o etniche.

    Dotato di un microclima sociale più o meno codificato, un quartiere vive nei e dei suoi confini, che lo individuano da un punto di vista urbanistico. Rende l’abitare un processo di definizione identitaria.

    Il quartiere consiste in una delle unità essenziali della pianificazione urbanistica dell’ambiente cittadino. Rione, contrada, distretto, terziere, quartiere, sestiere: terminologie eterogenee per indicare spazi e luoghi dove il paesaggio si codifica entro i confini di questa omogeneità e dove i confini rendono possibile l’esistenza stessa del paesaggio (Guidicini 1979).

    È un luogo in cui si vive e che si vive, dove l’abitare diviene una strategia di partecipazione alla vita pubblica e un fattore di riarticolazione delle identità sociali (cfr. Knox, Pinch, 2010).

    Gli spazi urbani contribuiscono alle modificazioni sociali e identitarie, accompagnandole e guidandole in un sistema coerente di archetipi, miti e immaginari che vengono letti ed interpretati da chi vive quegli spazi. Così, l’identità sociale urbana può essere definita come una sottostruttura dell’identità sociale (Valera 1997), formatasi grazie e con attribuzioni interne ed esterne, intersoggettive o intrasoggettive, che si sviluppano attraverso i processi di identificazione e proiezione dello spazio e dell’ambiente circostante (Morin 2017).

    Nell’ordinamento giuridico italiano il quartiere non possiede valenza di ente locale; anche quando l’amministrazione determina i suoi confini, l’idea di quartiere si flette secondo interpretazioni individuali e/o collettive agite da chi lo abita e lo attraversa. L’individuazione su di un piano urbanistico e sociale del quartiere crea quindi una costante e pervasiva narrazione transmediale del paesaggio di confine (Calabrese, Ragone 2016), il che lo rende un luogo dai margini mobili e liquidi, in continuo aggiornamento e spostamento culturale e geografico (Buchanan 2013).

    Bibliografia

    Buchanan L., “An Extremely Detailed Guide to an Extremely Detailed Map of New York City Neighborhoods”, The New York Times, 29 ott. 2023. URL: <An Extremely Detailed Guide to an Extremely Detailed Map of New York City Neighborhoods – The New York Times (nytimes.com)>. Data di ultima consultazione:  19 nov. 2023.

    Calabrese S. e Ragone G. (a cura di), Transluoghi : storytelling, beni culturali, turismo esperienziale, Liguori, Napoli, 2016.

    Castrignanò M., Comunità, capitale sociale, quartiere, Angeli, Milano, 2012.

    Guidicini P., Gruppi e sub-unità spaziali nella città : quartiere, vicinato ed area naturale tra miti, utopie e valutazioni critiche, Città nuova, Roma, 1979.

    Hartshorne R., “The nature of Frontiers and Boundaries”, Annals of the Association of American Geographers, 1959, 49 (3), pp. 269-282.

    Knox P. and Pinch S., “Neighbourhood, community and the social construction of place”, in Knox P. and Pinch S., Urban Social Geography : An Introduction, Routledge, London, 2010 pp. 187-209.

    Morin E., Lo spirito del tempo, Meltemi, Milano, 2017.

    Rumley D. and Minghi J. V. (ed. by), The geography of border landscapes, Routledge, London, 2015.

    Talen E., “The Relentless Link between Neighbourhoods and Segregation: What are the Alternatives?”, The town planning review, 2018, 89 (5), pp. 443-462.

    Valera S., “Public Space and Social Identity”, in Remesar A., Urban Regeneration: A Challenge for Public Art, Edicions Universitat Barcelona, Barcelona, 1997, pp. 77-86.