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Wunderkammer

    Gaia Cardillo

    Maria Vittoria Bucarelli

    La Wunderkammer, letteralmente “camera delle meraviglie”, è una tipologia di collezionismo enciclopedico che si diffonde in Europa a partire dal XVI secolo. Queste raccolte, che avevano l’ambizione di indagare e l’intero universo ed ogni forma di conoscenza, erano formate non solo da opere d’arte e strumenti scientifici, ma anche da reperti naturali di ogni genere.

    Il fenomeno delle wunderkammern si sviluppò in risposta alla curiosità di studiosi e intellettuali interessati a comprendere gli aspetti più arcani della natura; a tal fine essi praticavano un collezionismo onnivoro e pressoché insaziabile: piante esotiche, corni di unicorno, strani uccelli, opere d’arte, astrolabi e molto altro ancora. Tali raccolte testimoniavano il desiderio di possedere rarità provenienti dai luoghi più remoti e sconosciuti della terra, anche grazie anche all’intensificarsi dei rapporti commerciali tra Europa, Nuovo Mondo e Asia.

    Dalla fine del Seicento e proseguendo nell’età dell’Illuminismo, le raccolte delle wunderkammern furono, in molti casi, smembrate ed andarono a confluire in musei sempre più specializzati, motivo per cui oggi si hanno poche informazioni sulla loro organizzazione. Come testimonianze restano, tuttavia, le illustrazioni che accompagnavano i cataloghi e gli inventari: è il caso della stampa che raffigura il Museo di Ferrante Imperato, a corredo della sua Historia Naturale pubblicata nel 1599. Non esisteva un criterio specifico a guidare la disposizione degli oggetti; generalmente gli elementi più ingombranti, come ad esempio i grandi mammiferi, erano appesi al soffitto, mentre altri oggetti si trovavano all’interno di armadi o agganciati alle pareti. L’esposizione era pensata in modo tale da poter dominare ed abbracciare la raccolta con lo sguardo, arrivando ad immergere il visitatore in una esperienza di puro stupore. E’ d’obbligo ricordare in proposito la wunderkammer del Collegio Romano, fondata nel 1651 dal gesuita Athanasius Kircher. La ricca raccolta rappresentava il macrocosmo in tutte le sue forme e manifestazioni, un vero theatrum mundi. Vi si potevano osservare animali esotici impagliati dalle forme stravaganti, brandelli di papiro, frammenti di iscrizioni, le meravigliose invenzioni dello stesso Kircher.

    Ad affine esigenza sembra rispondere la contemporanea Diorama Gallery, situata nel cuore del rione trasteverino, fondata dai collezionisti Giano del Bufalo e Nicolò Maria Mottinelli e inaugurata nel 2021. Al di sotto di un cielo stellato, forse una citazione della volta della Cappella degli Scrovegni, si raccolgono oggetti curiosi, carichi di mistero, che avvolgono lo spettatore in un’atmosfera che rimanda ad un altrove lontano. Le wunderkammern erano concepite come universi in miniatura, microcosmi contenenti rarità che permettevano al collezionista e al visitatore di sperimentare il mondo intero, in scala ridotta. Al loro interno avveniva l’incontro e la conoscenza dell’altro, soprattutto grazie alla presenza di oggetti appartenenti a culture extraeuropee, ad esempio manufatti in piume messicani o forzieri indiani in madreperla. In virtù della loro capacità di essere microcosmi, le wunderkammern costituiscono dei paesaggi di confine, dove le frontiere che vengono attraversate sono quelle tra gli oggetti di culture altre e gli europei stessi che le visitavano, tra il mondo naturale e quello dei manufatti creati dall’uomo, in un continuo incontro che avveniva ogni qualvolta si oltrepassava la soglia di queste stanze meravigliose.

    Bibliografia

    Bleichmar D., “The cabinet and the world. Non-European objects in early modern European collections”, Journal of the History of Collections, 2021, 33 (3), pp. 435–445.

    Findlen P., “Why put a museum in a book? Ferrante Imperato and the image of natural history in sixteenth-century Naples”, Journal of the History of Collections, 2021, 33 (3), pp. 419–433.

    Fiorio M. T., Il museo nella storia: dallo studiolo alla raccolta pubblica, Pearson, Milano, 2018.

    Lugli A., Naturalia et mirabilia: il collezionismo enciclopedico nelle Wunderkammern d’Europa, Mazzotta, Milano, 1990.

    Mastroianni A., “Kircher e l’oriente nel museo del Collegio Romano”, in Lo Sardo E., (a cura di), Athanasius Kircher: il museo del mondo, De Luca, Roma, 2001, pp. 65-75.

    Pomian K., Dalle sacre reliquie all’arte moderna, Venezia-Chicago dal XIII al XX secolo, il Saggiatore, Milano, 2004.

    Tanagli E., “Giano del Bufalo e la sua Wunderkammer contemporanea bel cuore di Roma”, Artribune, 25 novembre 2021, URL: < https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/who-is-who/2021/11/giano-del-bufalo-wuderkammer-roma/# > data di accesso: 24/12/2022.